La levigatrice a nastro è lo strumento più potente per levigare il legno
Se ci capita di ascoltare un falegname che dichiara di usare quasi ogni giorno il suo carro armato, non per questo dobbiamo pensare che egli sia solito andare a spasso con una macchina da guerra: con questo nome, infatti, viene comunemente definito un comodissimo utensile che, al posto dei cingoli sferraglianti, porta un nastro di carta abrasiva: la levigatrice a nastro.
La levigatrice a nastro, in pratica, non è altro che una versione in scala ridotta della pulitrice, formata da un nastro lungo parecchi metri che scorre su due tamburi posti alle estremità: in questo caso, però, la lunghezza del nastro supera raramente il mezzo metro e l’utensile si manovra comodamente a mano, avendo un peso complessivo che varia da circa 2 Kg a quasi 7 Kg per i modelli maggiori.
Come funziona la levigatrice a nastro
Il funzionamento della levigatrice a nastro, a ben guardare, è abbastanza simile a quello della sega a nastro, con la sola differenza che la parte attiva non è tagliente ma semplicemente abrasiva: anche qui, però, l’asportazione dei detriti di lavorazione è favorita dallo scorrimento dell’abrasivo.
In molti modelli, poi, è addirittura presente un capace sacchetto raccoglitore nel quale, spinta dal flusso d’aria generato dalla ventola di raffreddamento, si accumula la polvere rendendo meno fastidioso il lavoro.
La velocità di scorrimento del nastro, come succede nelle seghe cui abbiamo accennato, si misura in metri al minuto e, a seconda delle versioni, può variare da 140 a più di 400 metri: spesso è inoltre presente un regolatore elettronico di velocità che funziona in modo continuo o che permette di selezionare diverse posizioni, da 2 a 6.
Questa caratteristica rende più versatile la macchina, perché ad esempio la vernice che vogliamo asportare, se affrontata con troppa fretta, potrebbe scaldarsi e rammollirsi, impastando i granelli abrasivi.
Con la levigatrice a nastro, più che con altre versioni destinate allo stesso uso, il lavoro procede assai rapidamente, ma servono necessariamente alcune avvertenze: per lisciare una tavola di legno, ad esempio, bisogna agire nel senso della venatura e non perpendicolarmente ad essa.
La manovrabilità dell’utensile è quasi sempre ottima, agevolata in molti casi da un’impugnatura supplementare posta sul davanti. La trasmissione tra il motore elettrico ed il rullo trascinatore (l’altro ruota folle) è in tutti i modelli realizzata con una cinghia sincrona, cioè piatta e dentata.
La maggior parte delle levigatrici in commercio monta un nastro abrasivo abbastanza largo, da 60 a 105 mm, ma esistono anche delle versioni che adottano nastri molto più stretti, da 30 o persino da 13 mm: si parla allora, più propriamente, di lima elettrica.
Nastri di larghezza piuttosto limitata montano anche alcune versioni destinate ad un uso prevalentemente professionale e molto simili a piccole seghe a nastro anche nella forma: questi modelli dispongono quasi sempre di piano di lavoro inclinabile e, a volte, inglobano anche una levigatrice a disco per permettere la rifinitura di pezzi sagomati di legno o, più spesso, di metallo.
Come succede per molti altri elettroutensili, poi, anche le levigatrici a nastro di tipo più comune possono essere equipaggiate con accessori ed aggiuntivi che ne ampliano le possibilità di utilizzo o che le rendono più funzionali per particolari operazioni: tra questi il più diffuso è il supporto per uso stazionario, che consente di fissare la macchina al piano di lavoro con la parte abrasiva rivolta verso l’alto in orizzontale o, a volte, anche in verticale. Al supporto per uso stazionario possono poi essere abbinate guide inclinabili per la squadratura o la levigatura (seguendo l’angolazione desiderata) di tavole o travetti.
Altro accessorio, utilissimo per spianare ampie superfici, è il telaio di levigatura: un’ampia base rettangolare sulla quale si monta la levigatrice che, grazie a questo appoggio supplementare, esercita una azione abrasiva più uniforme, senza creare avvallamenti.
Come è fatta la levigatrice a nastro
Posizionamento del nastro
La sostituzione del nastro si effettua agevolmente allentandone la tensione: basta manovrare l’apposita leva. Il nastro nuovo va montato tenendo conto del senso di scorrimento, chiaramente indicato da una freccia stampata nella parte interna del nastro stesso. Per centrare il nastro sulla suola di scorrimento si aziona un pomello posto di lato: l’operazione va eseguita con l’utensile in funzione.
Uso stazionario della levigatrice a nastro
La levigatrice a nastro presenta solitamente un dorso piatto, questo ne facilita il montaggio sul banco in posizione posizione capovolta, per poterla utilizzare come macchina stazionaria. Il tipo di fissaggio varia a seconda dei modelli e, con un minimo di manualità, diventa assai facile smussare o arrotondare spigoli e bordi su pannelli di dimensioni e peso tali da risultare maneggevoli. In questi casi facciamo attenzione per evitare che le dita tocchino il nastro abrasivo.
Il telaio di levigatura facilita il controllo dell’utensile su ampie superfici e garantisce una asportazione più uniforme; è purtroppo disponibile solo per alcuni modelli, ma può essere autocostruito con una relativa facilità, adattandone caratteristiche e dimensioni alla macchina in nostro possesso.
Polvere e aspirazione
L’aspirazione può essere semplicemente prevista (la macchina va collegata ad un aspirapolvere) o integrata (le polveri vengono aspirate dalla ventola del motore). Alcuni modelli sono provvisti di un sacchetto raccoglipolvere o di filtri a cartuccia dove la polvere resta ben chiusa all’interno di un involucro, da svuotare durante le pause di lavorazione.
La lima elettrica
Ha lo stesso principio di funzionamento di una levigatrice a nastro, ma in pratica esegue (con minor fatica da parte dell’operatore), tutti quei lavori che richiedono l’impiego di una lima: oltre a levigare, sgrossare, affilare, smussare su materiali diversi come ferro, legno, plastica e ceramica, può essere impiegata come una sorta di scalpello elettrico per creare o rifinire scanalature più o meno profonde come l’alloggiamento di una cerniera o di una serratura. I nastri sono disponibili con larghezza 13 mm e 6 mm, in diverse grane ( 40, 60, 120) e con diversi tipi di abrasivo: all’ossido di alluminio per legno e metallo, al carbonio di silicio per ceramica. Tra gli accessori dedicati a questo utensile troviamo il braccio per levigare (diritto o a squadra) ed il supporto per uso stazionario.