Il pialletto elettrico svolge il lavoro di piallatura con sistema motorizzato, rimanendo pur sempre uno strumento da muovere a mano; quindi non è una macchina stazionaria
La piallatura è l’asportazione di uno strato sottile di materiale da una superficie di legno o suoi derivati che si fa per regolarizzarla oppure per diminuire lo spessore del pezzo. Per essere gestibile manualmente, la larghezza di lavoro del pialletto elettrico è abbastanza limitata e difficilmente supera gli 85 mm, se non in pochissime macchine professionali, pensate principalmente per piallare travi in cantiere, dove si arriva anche a larghezze di 170 mm e più.
Come funziona
Il pialletto elettrico è formato da tre elementi sostanziali: due basi d’appoggio sul pezzo, una posteriore e una anteriore, più il tamburo e un cilindro posizionato trasversalmente, in cui sono fissate una o due lame che si estendono per tutta la sua larghezza e risaltano di alcuni millimetri rispetto alla circonferenza dello stesso. La base d’appoggio posteriore è perfettamente in linea con il profilo della lama alla sua massima estensione inferiore.
La base d’appoggio anteriore, invece, è regolabile in altezza rispetto al tamburo mediante una regolazione a manopola. Sollevando la piastra rispetto allo 0 (punto più basso), si crea una differenza di altezza fra la base d’appoggio anteriore e quella posteriore, quindi si espone il legno all’azione della lama. L’escursione del sollevamento va da 0 a un valore massimo, di solito 3 mm. Il valore che si imposta corrisponde alla quantità di legno che viene asportato a ogni passaggio. L’asportazione avviene portando avanti sulla superficie del legno il pialletto, mentre il motore elettrico fa ruotare il tamburo a un elevato numero di giri.
Come si usa
Innanzi tutto diciamo che il pialletto elettrico è una macchina che può essere pericolosa, se usata male, perché la parte attiva non ha protezioni. È uno strumento che va sempre usato senza distrazioni, concentrati e senza fretta. Il tamburo ruota velocissimo; va avviato e deve raggiungere il massimo dei giri prima di entrare in contatto con il legno; inoltre, va spento solo quando la passata è terminata. Dato che la rotazione del tamburo continua per alcuni secondi, una volta spento il motore, è chiaro che in quel lasso di tempo la macchina sia potenzialmente più pericolosa. Consigliamo di impostare valori minimi di asportazione e aumentarli se necessario, piuttosto che fare il contrario.
Avviato il pialletto elettrico, si va in appoggio sul pezzo con la piastra anteriore tenendo bene in piano l’elettroutensile con entrambe le mani, una sull’impugnatura anteriore e una su quella principale, con il pulsante di comando. A meno che non ci siano asperità o forti disuniformità della superficie, conviene sempre fare una passata intera del pezzo, senza soste e a velocità costante.
In tanti modelli la piastra anteriore ha una evidente incisione a V, longitudinale, in posizione centrale. È molto utile per fare smussi (biselli) sugli spigoli vivi dei lati lunghi di tavole o listelli, dopo l’effettuazione del taglio. In dotazione quasi sempre viene data la guida parallela, che aiuta molto a tenere la direzione corretta quando si lavorano superfici strette.
Scelta del pialletto elettrico
Nel caso del pialletto elettrico non vi è una vastissima offerta da parte delle case, che mediamente mettono a catalogo uno o al massimo due modelli per ognuna. Questo perché si tratta di uno strumento che ha potenzialità abbastanza standard: la larghezza di lavoro non si discosta molto da uno all’altro e anche la profondità. Le differenze sono limitate perché non ci si può discostare molto da quelle specifiche, per un funzionamento ottimale.
Le differenze fra un modello e l’altro si giocano sul profilo della qualità del lavoro fatto e della durata dello strumento. Entrambi i parametri dipendono direttamente dalla qualità dei materiali utilizzati e dalla precisione del loro assemblaggio e regolazione in fabbrica. Le macchine migliori offrono: affidabilità delle regolazioni, mantenimento costante del numero di giri, efficacia della lama e sua durata, mancanza di giochi, facilità di utilizzo.
Va da sé che per un utilizzo saltuario non sia necessario acquistare prodotti professionali. Piuttosto si badi ai seguenti aspetti “accessori”.
- La lavorazione del pialletto elettrico produce molta scoria di legno che viene espulsa da un’apertura (solitamente circolare) adatta per l’innesto del tubo corrugato di un comune aspiratore. Tuttavia, la presenza del tubo dell’aspiratore, oltre a quella del cavo di alimentazione, può limitare ulteriormente i movimenti; quindi molti non si curano dell’emissione dei trucioli e li raccolgono al termine del lavoro. In questo caso, capita di essere costretti a lavorare restando dalla parte dell’uscita delle scorie, prendendole tutte addosso. Alcuni pialletti elettrici hanno la possibilità di scegliere in quale direzione orientare i trucioli, destra o sinistra.
- La citata scanalatura sotto alla piastra anteriore per fare la bisellatura degli spigoli è utilissima, come anche la guida parallela.
- Alcune macchine hanno una conformazione che ne permette il fissaggio sul banco da lavoro in posizione rovesciata (piastra all’insù) per poterle usare come piallatrici a filo stazionarie. Abbiamo già chiarito quanto sia pericoloso il pialletto elettrico, non avendo protezione totale della parte attiva, e va da sé che, messo in questo modo, il suo utilizzo richieda ulteriori attenzioni. Quanto meno è fondamentale applicare la guida parallela che offre un valido scontro laterale per il pezzo.