La troncatrice è un attrezzo indispensabile nella dotazione di un laboratorio; si contraddistingue per l’alto grado di precisione e di finitura dei tagli che esegue anche su listelli di notevole sezione
La troncatrice è costituita da una base più o meno ampia sulla quale si articola il motore che aziona la parte attiva. Le versioni di troncatrici in commercio sono piuttosto numerose e si prestano di volta in volta a diversi impieghi, ragion per cui conviene analizzare in maniera più approfondita le caratteristiche di ogni tipo di macchina.
Si tratta di una macchina che si fa apprezzare particolarmente sui tagli angolati, tagli obliqui semplici o doppi. La pulizia del taglio dipende dalla forza applicata dall’operatore e dalla velocità di rotazione della lama.
Troncatrice per legno
Tutte le troncatrici per legno adottano una lama circolare (in acciaio o con denti riportati in metallo duro), ma le caratteristiche dei vari modelli possono essere molto diverse. Nella stragrande maggioranza dei casi il pezzo in lavorazione rimane fisso, ed è la testa dell’utensile a ruotare verso destra o verso sinistra per l’esecuzione dei tagli angolati, mantenendo però la lama perpendicolare al piano di lavoro. Nei modelli più raffinati, invece, la testa è dotata di doppia possibilità di regolazione e può essere angolata anche rispetto alla verticale.
Pur avendo una struttura decisamente solida, la troncatrice radiale per legno è una macchina da banco che, alla bisogna, può essere trasportata sul luogo di lavoro. Per questo motivo alcune versioni adottano motori a induzione invece che a spazzole, in modo che risulti possibile utilizzarle in un appartamento in fase di ristrutturazione senza troppo disturbare i vicini.
Troncatrice per ferro
Per tagliare il ferro si usa comunemente la troncatrice a disco abrasivo, che dispone di un piano di lavoro in lamiera, di un motore a spazzole con riduttore e di un disco da taglio simile a quello della smerigliatrice angolare, ma con diametro maggiore (305 o 355 mm nei modelli più diffusi) e superficie piana (quelli per la smerigliatrice, invece, presentano un avvallamento in prossimità del centro e sono per questo definiti “a centro depresso”).
In queste versioni il disco, che ruota a circa 3000 giri/min, può essere solo abbassato in verticale: per ottenere tagli angolati, quindi, bisogna giocare sulla regolazione della morsa che serra il pezzo.
Le macchine di questa categoria hanno una struttura molto semplice, costituita in pratica da un basamento rettangolare in lamiera che porta, sul lato corto posteriore, il gruppo motore-disco: quest’ultimo è incernierato alla base con un robusto perno ed una volta rimosso il fermo (di solito una catenella) si alza per effetto di una molla e resta pronto al lavoro.
Il disco abrasivo rimane comunque nascosto alla vista, ospitato com’è in un robusto carter di metallo fisso, salvo che nella zona anteriore, che si apre progressivamente al momento dell’uso offrendo una buona protezione all’operatore (considerando l’abbondante proiezione di scintille ed il calore che si viene a creare, è comunque indispensabile l’uso di occhiali e guanti…).
Per bloccare il pezzo in lavorazione si usa una semplice morsa, la cui ganascia fissa può essere ruotata su un lato per ottenere l’angolazione voluta: quella mobile, invece, è snodata rispetto alla vite che la aziona e si adatta in modo del tutto automatico. La capacità di taglio dipende ovviamente dal diametro della parte attiva che, nei modelli più diffusi, misura 305 o 355 mm ed è in genere esuberante rispetto alle normali esigenze dell’hobbysta, magari deluso dalle limitate possibilità della smerigliatrice montata su supporto per uso stazionario.
Sempre dedicate alla lavorazione del ferro sono poi le troncatrici lente, che al posto del disco abrasivo montano una lama circolare di acciaio speciale, capace di circa 60 giri/min e lubrificata durante il lavoro da un liquido refrigerante che circola a circuito chiuso: queste versioni garantiscono un alto grado di precisione, troncano sia scatolato sia ferro pieno ma, com’è ovvio, sono piuttosto lente. Per questo motivo sono apparse recentemente sul mercato troncatrici con caratteristiche intermedie tra le due versioni: la lama circolare ruota a circa 1900 giri/min, è dotata di denti in metallo duro e non necessita di liquido refrigerante: la velocità di taglio aumenta ma l’impiego è limitato al solo ferro scatolato.
Esiste infine un ulteriore tipo di troncatrice per ferro, che è in pratica una piccola sega a nastro montata su un supporto: la lama, ovviamente di tipo speciale, scorre a velocità relativamente bassa ma, considerata la struttura dell’utensile, si possono affrontare pezzi di notevole sezione.
Molte troncatrici, infine, offrono all’utilizzatore una ulteriore possibilità, perché dispongono di un doppio piano di lavoro: quello inferiore serve per troncare mentre quello superiore, da cui sporge una porzione di lama, trasforma l’utensile in una sega circolare da banco, ottima per rifilare ad esempio perline, pannelli di rivestimento, ecc.; la capacità di taglio dipende, per entrambe le operazioni, dal diametro della lama: per un uso prevalentemente hobbistico può bastare una lama da circa 210 mm, mentre con 250 mm (e denti in metallo duro) possiamo cavarci d’impiccio in quasi tutte le situazioni.
Gli accessori della troncatrice
Bisellatura
Regolazioni
Parole da conoscere
- Bisellatura
Smussatura dello spigolo formato da due superfici tra esse perpendicolari. - Molla di compensazione
Contrasta la forza esercitata dalla mano per abbassare la testa di taglio, permettendo di dosare la velocità di avanzamento della lama nel legno. - Numero dei denti
Determina la qualità del taglio ottenibile, un valore elevato consente tagli affinati ed è indicato per legni duri. A parità di taglio il numero dei denti sale con l’aumentare del diametro della lama, sulla quale è indicato preceduto dalla lettera Z. - Rinculo
Il movimento brusco e violento di una sega elettrica portatile quando la lama incontra un ostacolo che ne impedisce la rotazione e proietta l’attrezzo verso l’operatore; nella segatrice a disco è invece il pezzo che subisce il rinculo. - Taglio fendente
Taglio eseguito nel senso delle fibre che ne causa la separazione. - Troncatura
Taglio perpendicolare rispetto alle fibre del legno; è detto anche taglio trasversale o sfibrante. - Ugnatura
Taglio ad angolo eseguito nella testa di un pezzo.