La Levigatrice rotorbitale è utile per eliminare patine o vecchie finiture prima di procedere a nuovi trattamenti, lisciare superfici scabre, smussare spigoli, regolarizzare le giunzioni imperfette
C’è da dire che mentre per trapano e alternativo ci si può avvalere di punte e lame pressoché universali quanto a compatibilità, per gli abrasivi di ricambio bisogna attenersi al modello di levigatrice che si possiede: è probabile che più levigatrici di marche diverse adottino suole di pari dimensioni, ma la distribuzione e il numero di fori di aspirazione differiscono facilmente da un modello all’altro, la non corrispondenza renderebbe inefficace l’aspirazione delle polveri che, specialmente con abrasivi per sgrossatura, vengono prodotte in quantità rilevante.
Qualcuno crede erroneamente che premere con maggior energia mentre si leviga incrementi l’efficacia dell’azione: niente di più sbagliato, si fatica solo di più e l’abrasivo si impasta perché non riesce a smaltire le polveri, la pressione dev’essere moderata e i movimenti continui. Inutile anche cercare di ottenere un buon risultato con un unica grana intermedia: si parte da quella più grossa, in base al tipo di lavoro, e si passa a grane via via più fini che, di volta in volta, eliminano le righe lasciate dal precedente e ne lasciano di più fini, fino alla lucidatura, se occorre.
Esistono quattro versioni principali di levigatrici: orbitale, rotorbitale, a delta e a nastro.
Levigatrice rotorbitale
Grande capacità di asportazione di materiale e ottimo grado di finitura offrono le levigatrici rotorbitali, nelle quali esiste un movimento combinato di rotazione e di spostamento eccentrico attorno ad un asse: in questo caso viene completamente eliminato il pericolo di rigature ed è persino possibile lucidare a specchio una superficie di metallo.
Il fissaggio dell’abrasivo, in questi modelli, è sempre del tipo a strappo e, quasi sempre, esiste o un sistema di aspirazione incorporata o per lo meno un attacco da collegare ad un aspiratore: per ottenere i migliori risultati, infatti, è necessario che la superficie su cui si lavora sia sempre il più possibile pulita.
In alcuni di questi modelli, poi, non esiste nessun vincolo meccanico tra la rotazione del platorello e quello del motore: in altre parole, qualora si esercitasse una pressione eccessiva, il disco abrasivo si limiterebbe a vibrare, senza però ruotare, con conseguente diminuzione di rendimento.
Questa singolare caratteristica si spiega con la necessità di preservare la delicatezza dell’azione abrasiva, eliminando il pericolo di asportazioni troppo energiche: con queste macchine, infatti, non bisogna premere sulla superficie, ma soltanto accompagnare e guidare l’utensile; al momento di arrestarsi, poi, non bisogna sollevare l’utensile prima che il motore si sia completamente fermato.
I fogli di carta abrasiva
I fogli di carta abrasiva sono acquistabili con diverse grane. Se destinati a macchine provviste di aspirazione, devono essere acquistati come ricambio originale; la posizione dei fori, infatti, varia da marca a marca.
Le levigatrici possono essere equipaggiate anche con abrasivi metallici al carburo di tungsteno, che hanno una durata sino a 100 volte superiore a quelli di carta.