Analizziamo le caratteristiche salienti della tagliapiastrelle, un utensile fondamentale per le operazioni di taglio
Come lascia supporre il nome stesso, la tagliapiastrelle è una macchina manuale o elettrica specializzata nella divisione di una piastrella in due pezzi, lungo una linea diritta. Il taglio delle piastrelle è sicuramente necessario durante la posa di un rivestimento a parete o a pavimento, in special modo in prossimità degli angoli e degli spigoli, dove l’ultima fila trova raramente spazio per l’alloggiamento dei pezzi interi. In caso di posa diagonale, rispetto alla quadratura della stanza, i tagli vanno fatti a 45° su tutto il perimetro. La tagliapiastrelle è in grado di fare rapidamente e con precisione tutti i tagli necessari, agevolando il lavoro e velocizzandolo enormemente.
Esistono anche modelli speciali dedicati al taglio di piastrelle di grande formato (alcune superano persino i 3 metri di lunghezza) che si sono diffuse in questi ultimi anni, ma sono principalmente appannaggio di ditte altamente specializzate, data la difficoltà di movimentazione, oltre che di applicazione corretta, delle stesse.
Come funziona
La modalità di funzionamento differisce molto fra le macchine manuali e quelle elettriche.
La tagliapiastrelle manuale agisce in due mosse: con un primo passaggio, cosiddetto “incisione”, l’operatore fa scorrere sulla superficie superiore della piastrella, per tutta la sua estensione, una rotella di metallo duro (nelle migliori è in titanio), premendola con una leva vincolata alla barra guida, che ne determina l’esatta direzione. La seconda mossa, lo “spacco”, avviene al termine dell’incisione, quando l’operatore, facendo improvvisamente più forza sulla leva, invita la piastrella a dividersi lungo la linea tracciata. Questo accade perché la piastrella sta su un piano d’appoggio diviso in due piastre molleggiate, affiancate una all’altra e separate longitudinalmente da un supporto rigido e sottile che fa da fulcro.
Le macchine per piastrelle di grande formato, citate prima, fanno affidamento su un binario lungo più dell’estensione della piastrella, per guidare un carrello che porta la rotella d’incisione, da far scorrere a mano da cima a fondo. Al termine avviene lo spacco mediante una speciale pinza.
La tagliapiastrelle elettrica, invece, è una sorta di sega circolare perché dispone di un motore elettrico che fa girare un disco diamantato; il disco può essere fisso, in tal caso la piastrella va fatta scorrere sul piano di lavoro della macchina, oppure può essere montato su un braccio mobile che si muove longitudinalmente per effettuare il passaggio sulla piastrella ferma sul piano d’appoggio. Le tagliapiastrelle elettriche possono inoltre lavorare a secco oppure in presenza d’acqua; questa può essere spruzzata dall’alto oppure può essere messa in un contenitore sotto il piano di lavoro, in cui il disco va a immergersi.
Come si usa
La tagliapiastrelle manuale ha una barra trasversale, sul lato anteriore, che fa da scontro alla piastrella e agevola la regolarità e la precisione del taglio in quanto permette di impostare un preciso angolo da 0° (taglio diritto) a 45° (taglio inclinato); in questo modo, basta mettere la piastrella sul piano di lavoro, contro la barra frontale, spostarla lateralmente per far coincidere con la mezzeria il centro del taglio e azionare la barra per fare l’incisione. Non resta che premere per spaccare la piastrella lungo la linea di incisione.
La tagliapiastrelle elettrica a disco fisso ha piano di lavoro in metallo, in modo che la piastrella scivoli bene; può disporre di una guida parallela o angolare che fa da scontro per portare avanti il pezzo ben diritto oppure con l’inclinazione costante. Impostata la guida secondo necessità, si avvia il motore e si appoggia la piastrella sul piano, aderente alla guida; il taglio avviene spingendo avanti il pezzo.
La tagliapiastrelle elettrica con disco su braccio mobile ha piano di lavoro in gomma, in modo che la piastrella stia già ben ferma da sola. Lo scontro frontale impedisce eventuali scivolamenti in avanti mentre avviene la troncatura e offre l’impostazione precisa dell’angolo di taglio.
Scelta della tagliapiastrelle
Le macchine più performanti in termini di precisione e rapidità di lavoro sono quelle elettriche con disco su braccio mobile e lavorazione ad acqua, ma sono principalmente indicate ai posatori professionisti che ne traggono tutti i vantaggi, senza che il costo elevato e l’ingombro rappresentino per loro un grosso handicap. Al contrario, basta già guardare fra i posatori delle imprese che non fanno posa in modo continuativo, per notare che la maggiore diffusione ce l’hanno i modelli manuali. Questi sono anche i più indicati per i fardasé e tutti coloro che si vogliano cimentare nella posa di un rivestimento. Ma anche in questo caso vanno fatti dei distinguo.
Si tenga conto che le macchine manuali hanno dimensioni (soprattutto in lunghezza) proporzionali a quelle delle piastrelle che possono tagliare e la misura tagliabile scende se si deve fare il taglio inclinato a 45°. In pratica ogni modello, a seconda di quanto è grande, arriva a tagliare entro una certa misura e non di più: i dati sono indicati nelle specifiche tecniche per taglio diritto e a 45°.
Detto questo, chiunque vorrebbe possedere una macchina fra le più grandi per coprire tutte le evenienze; sennonché, a sconsigliare questa scelta, emergono proporzionalmente il costo, l’ingombro e il peso. Soprattutto quest’ultimo assume entità ragguardevoli perché la macchina necessita di maggiori solidità e rigidità, al crescere delle dimensioni della piastrella. La struttura portante, infatti, deve essere solidale con la barra di supporto del braccio che deve risultare assolutamente rigido e privo di flessioni. D’altro canto, la maggior parte delle piastrelle che si applicano ha dimensioni medio-piccole, quindi, a meno che non si sia un professionista, conviene scegliere un modello mediamente dimensionato, senza eccedere troppo oltre la misura delle piastrelle che ci si accinge a posare.
Un valore aggiunto per una macchina è la garanzia di disponibilità dei ricambi, di solito offerta dai marchi consolidati; in particolare, nei modelli manuali può essere necessaria, con il tempo, la sostituzione della rotella di incisione, che è anche un elemento di grande importanza per fare spacchi precisi senza rotture di piastrelle.
Nelle macchine elettriche, invece, la parte consumabile è il disco diamantato, che risulta più duraturo nelle macchine ad acqua. Alla lunga, le macchine elettriche possono richiedere la sostituzione delle spazzole del motore. I modelli a secco sviluppano molta polvere durante il taglio, inconveniente che quelle ad acqua non hanno, per contro richiedono più tempo per la preparazione iniziale e per la pulizia della vasca al termine del lavoro.