Caratteristiche e funzionamento di uno strumento fondamentale per moltissime lavorazioni di manutenzione e finitura
La pistola termica è una specie di phon per capelli, ma capace di emettere aria a temperature più elevate, sino a 800 °C e più. La forma è simile a quella del piccolo elettrodomestico presente in tutte le case, ma possiede resistenze elettriche di elevata potenza e, di conseguenza, è ben strutturata per sopportare le elevate temperature in uscita: plastiche resistenti e parti metalliche abbondano, soprattutto per la camera di riscaldamento e i convogliatori di uscita. La pistola termica serve per rimuovere la vernice da oggetti che non patiscono le alte temperature, per piegare tubi e lastre di materiali plastici, per saldare a stagno su supporti in rame (grondaie, pluviali, ma anche tubi di dimensioni inferiori).
Come funziona
Il funzionamento è semplicissimo: come nei comuni phon per capelli, l’aria viene prelevata dalla zona posteriore e viene riscaldata da resistenze elettriche ed emessa frontalmente. Ci sono modelli semplici che permettono di scegliere la temperatura di emissione su due valori (medio e alto), attivando una parte delle resistenze oppure tutte insieme, usando il pulsante d’accensione, esattamente come avviene nei classici asciugacapelli. In altri modelli più evoluti interviene una circuitazione elettronica, spesso con display, che permette di controllare la temperatura di emissione con maggiore dettaglio e precisione, con selezione della temperatura di uscita su valori intermedi a piacere o secondo necessità. In queste macchine, di solito, si ha anche un range di temperatura più ampio, non soltanto sui valori massimi, ma anche su quelli minimi, perché non lavorano solo attivando o meno le resistenze.
Come si usa la pistola termica
Anche l’utilizzo della pistola termica è molto intuitivo: si impugna come un phon e si dirige l’aria sulla superficie da trattare. Di solito con l’elettroutensile sono forniti diversi ugelli specifici per convogliare il getto: i più utili sono quello che concentra l’emissione su piccole superfici, quello che genera un flusso a ventaglio, quello che permette di avvolgere con l’aria incandescente un tubo di rame, ai fini della saldatura.
Per la rimozione della vernice, regolata la temperatura su un valore medio alto, si dirige il getto sulla superficie muovendo leggermente la pistola in senso rotatorio sino a quando nella zona gli strati di vernice iniziano a raggrinzirsi e si sollevano in pieghe o formano bolle; a questo punto si stacca lo strato dal sottofondo usando una spatola.
Per piegare i materiali plastici ci vuole una maggiore sensibilità, perché il punto di fusione degli stessi è variabile da materiale a materiale e in funzione anche dello spessore presente. In mancanza di riferimenti, frutto di lavori precedenti sul materiale in oggetto, conviene sempre fare una prova su un pezzo di scarto. In tutti i casi, si parte con temperature basse (più basse possibile) e senza andare troppo vicino al materiale. Stando più lontani, non solo arriva un getto meno caldo, ma risulta anche maggiormente diffuso. Non è necessario applicare molta forza per la piegatura di una lastra o un tubo; meglio una leggera pressione e attendere che, raggiunta la temperatura ideale su tutta la zona da piegare, sia il pezzo a cedere docilmente.
Per la saldatura possono essere utili temperature elevate, in virtù della quantità di rame che ci si trova di fronte. Anche se la saldatura non è di grande estensione, infatti, capita che il calore erogato si disperda nella massa del metallo, dato che il rame ha una conducibilità termica elevata. Per lo stesso motivo, dovendo fare saldature di piccole e medie dimensioni, conviene applicare un erogatore che concentri il getto.
Scelta della pistola termica
A parte gli utilizzi canonici, la pistola termica si dimostra utile in tanti casi che non sono propriamente previsti sui manuali. Per questo motivo è uno strumento che non manca nella dotazione di chiunque abbia un’abitazione singola, con garage un minimo attrezzato per fare qualche lavoro di manutenzione, un po’ di spazio esterno ecc.
Solo per fare alcuni esempi, si usa per agevolare l’inserimento di un tubo di gomma in un raccordo; per deformare un tubo in PVC realizzando il “bicchiere” di giunzione con una altro tratto rettilineo di pari sezione; per accendere alla svelta la carbonella per un barbecue; per sciogliere rapidamente il ghiaccio in caso di tubazioni o lucchetti gelati; per ravvivare la plastica incrudita delle più diffuse poltrone da giardino, quelle che dopo un po’ di anni hanno le superfici opacizzate o addirittura “sfarinano”; per utilizzare con successo la colla a caldo anche su un supporto molto freddo, preriscaldandolo a dovere (la colla a caldo se applicata su una superficie fredda tende a indurire troppo velocemente e non lascia il tempo di posizionare correttamente il pezzo da incollare) ecc.
Tenendo conto delle innumerevoli occasioni di utilizzo e, soprattutto, delle modalità del tutto variegate in cui può essere utilizzata la pistola termica, è consigliabile acquistare un modello che dia maggiori possibilità di regolazione della temperatura. Questa caratteristica semplifica enormemente l’uso dell’elettroutensile e ne amplia la versatilità.
Altra caratteristica utilissima è il fatto che la pistola sia in grado di rimanere in piedi da sola, appoggiata sul banco da lavoro rivolta verso l’alto: in questo caso si può muovere con libertà un pezzo, tenendolo con guanti adeguati e/o con pinze, sopra la fonte di calore per attuare la deformazione in modo repentino e al momento giusto. Si badi anche alla dotazione dei vari diffusori.