La levigatrice orbitale è un elettroutensile facile da usare, anche per i meno esperti; è ormai presente in quasi tutti i laboratori dei far sa sé e svolge un ottimo servizio nel rifinire le superfici o nel prepararle alla verniciatura finale
La levigatrice orbitale fonda il suo principio di funzionamento né più né meno sulla metodica manuale: l’andamento circolare che l’uomo compie ad ampi raggi, la macchina lo compie con raggio millimetrico rendendo esponenzialmente più efficace l’azione della carta abrasiva. Nello stesso momento, la conformazione piatta della piastra, con il suo zoccolo gommoso, garantisce la planarità del risultato; la massa dell’elettroutensile, sostenuta dalla vibrazione della piastra, pare annullarsi e la levigatrice vola letteralmente sulla superficie cui la mano dell’uomo deve applicare solo una leggera pressione.
Levigatrice orbitale – Caratteristiche
La levigatrice orbitale ha una concezione tecnica molto semplice: un motore a spazzole, azionando un albero fornito di eccentrico, mette in movimento una piastra rettangolare, o suola, sulla quale viene montato un foglio di carta abrasiva di grana più o meno fine.
La piastra, rivestita di morbida gomma per ammortizzare le asperità e per rendere uniforme la pressione sulla superficie da trattare, descrive in questo modo una fitta serie di orbite (fino a 20.000 al minuto), cambiando ogni volta direzione: il risultato che ne deriva è una superficie perfettamente levigata, ma priva di rigature evidenti e pronta per le successive operazioni di finitura.
Il sistema di ancoraggio dell’abrasivo può cambiare da modello a modello, ma nella maggior parte dei casi è costituito da due staffe elastiche mentre, in qualche caso, viene preferito il fissaggio a strappo, tipo velcro, che richiede però fogli di ricambio appositi.
Durante le operazioni di levigatura le due soluzioni si equivalgono, ma ognuna di esse presenta vantaggi specifici: col sistema di fissaggio tradizionale serve qualche attimo in più per sostituire l’abrasivo, ma i fogli di ricambio hanno un costo inferiore, mentre col sistema a velcro succede esattamente il contrario. Alcuni modelli di levigatrice orbitale con fissaggio a levetta poi, hanno la piastra intercambiabile (fornita come accessorio): si può quindi passare da una situazione all’altra senza dover sostituire tutta la macchina.
Sistema di aspirazione
Per evitare che la polvere prodotta si impasti tra i granelli dell’abrasivo e ne renda meno efficace l’azione molte levigatrici hanno un sistema di aspirazione incorporato, che convoglia i detriti in un sacchetto, mentre in altri casi esiste soltanto un attacco predisposto per il collegamento all’aspiratore: in queste macchine bisogna montare necessariamente fogli abrasivi forati, facendo coincidere i fori con quelli presenti sulla suola.
Regolazione elettronica delle vibrazioni
Nelle versioni più raffinate, infine, il numero delle vibrazioni è regolabile elettronicamente per adattarsi ai diversi tipi di materiale su cui si va ad agire e al diverso grado di finitura che si vuole ottenere. I migliori risultati in termini di qualità e di tempo impiegato, infatti, si ottengono coordinando nel modo ottimale il numero delle orbite e la grana dell’abrasivo: per asportare rapidamente le rugosità del legno dobbiamo adottare carta abrasiva a grana grossa ed una velocità elevata mentre, per la levigatura delle vernici, sono da preferire velocità medie e abrasivi fini.
Il corpo delle macchine di questo tipo ha quasi sempre forma squadrata, con una o due impugnature che consentono l’agevole controllo dell’utensile: esistono anche versioni prive di impugnatura, comunemente chiamate “a tartaruga“, che si impugnano con una sola mano e che sono particolarmente maneggevoli (la comodità d’uso, anche da parte dei mancini, è comunque una caratteristica che accomuna tutte le levigatrici orbitali); in qualche caso, inoltre, la suola sporge sul davanti e diventa così possibile andare ad agire all’interno di spazi ristretti, come ad esempio tra le palette delle persiane.
Con platorello
Le levigatrici a moto rotatorio dispongono invece di un platorello in gomma, di solito capace di ruotare a circa 3500 giri/minuto: in questo caso l’azione abrasiva è più rapida ed efficace, ma la superficie trattata presenta quasi sempre delle rigature di forma circolare, eliminabili in seguito con ulteriori passate con abrasivo a grana molto fine.
Tra le levigatrici a platorello ne esistono alcune versioni che possono ruotare a velocità ancora più bassa, attorno ai 1800 giri/minuto, adattissime a lucidare le superfici verniciate. Altri modelli che rientrano in questa categoria hanno un platorello di metallo rivestito di feltro che viene spinto verso il basso da una molla e che ruota all’interno di una suola rettangolare e fissa: sono le cosiddette levigatrici per battute, perché possono agire in prossimità di scanalature diritte e sono molto usate per rifinire le battute dei serramenti e delle antine dei mobili.
Levigatrice a delta
La levigatrice orbitale presenta, sia pure in maniera differenziata da versione a versione, degli accorgimenti costruttivi atti ad ampliare le possibilità di impiego, ma, impugnando un modello tradizionale, ci si accorge ben presto che in determinate posizioni non è possibile arrivare con la suola o con il platorello; studiata in modo particolare per intervenire nei punti più difficili è invece la interessante levigatrice a delta, che si distingue per la forma compatta del motore ma ancor di più per la particolare forma della piastra attiva, sagomata a triangolo equilatero.
Lo schema di funzionamento è simile a quello delle normali levigatrici orbitali, con la sola differenza che la parte attiva viene azionata attraverso un albero flessibile che segue la curvatura della parte anteriore dell’utensile e che origina una oscillazione da l,5 mm di ampiezza. Lavorando di punta, quindi, si arriva davvero dappertutto e, quando la carta abrasiva appare usurata, si può ruotare di 120° la piastra per sfruttare fino in fondo il foglio: quest’ultimo, fornito di fori per l’aspirazione della polvere, si fissa col sistema a strappo ed è disponibile in diverse grane. Le levigatrici a delta attualmente presenti sul mercato sono prodotte dalla Bosch in due differenti versioni, capaci rispettivamente di 100 e 120 watt (quest’ultima anche con sistema di regolazione elettronica del numero delle orbite).
Multilevigatrice, sempre orbitale
Alcune levigatrici, solitamente più piccole e quindi leggere e maneggevoli, sono caratterizzate da una piastra orbitante di forma pressoché triangolare (delta). Avvalendosi della notevole maneggevolezza e della conformazione a punta, si rendono utili nella levigatura in spazi ristretti e zone angolari. In più, la conformazione della piastra consente l’innesto di estensioni con superfici di attacco al velcro cui fissare fogli di carta abrasiva concepita appositamente. Le estensioni hanno una loro forma che le rende particolarmente adatte alla levigatura di oggetti rotondi ed irregolari.
I fogli di carta abrasiva
I fogli di carta abrasiva sono disponibili in diverse grane e, se destinati a macchine provviste di aspirazione, devono essere acquistati come ricambio originale: la posizione dei fori, infatti, varia da marca a marca. La levigatrice orbitale può essere equipaggiata anche con abrasivi metallici al carburo di tungsteno, che hanno una durata 100 volte superiore a quelli di carta.
ho acquistato la levigatrice Black Decker per spazi stretti,e l’ho utilizzata poco perche’ si sono spaccate le viti che tengono la piastra aggiuntiva . Peccato perchè è molto utile e fa’ risparmiare un sacco di tempo e lavoro.
Obviamente, cosa si può aspettare della Black & Decker? Si ha sempre quello che si paga.