La livella a bolla utilizzata normalmente in edilizia, è costituita da un tubolare di alluminio a sezione rettangolare, con una faccia perfettamente liscia, di lunghezza variabile, solitamente tra 20 e 150 cm, che racchiude una o più fiale cilindriche contenenti un liquido, nel quale viene lasciata una bolla d’aria. Nei modelli più semplici l’unica fiala è disposta nel senso della lunghezza, quelli più completi incorporano anche una fiala perpendicolare a questa ed una a 45° per verificare le inclinazioni. Possono essere dotate di magnete, per rimanere appoggiate da sé a superfici metalliche, e di scala millimetrica per misurazioni.
A cosa serve la livella a bolla
Viene utilizzata per verificare la planarità, la perpendicolarità, per l’allineamento reciproco di elementi (quadri, piastrelle, pensili), ma anche per conferire la giusta pendenza ad alcuni elementi, quali i tratti orizzontali delle tubazioni di scarico, le pavimentazioni esterne, i canali di scolo.
Come si usa
Appoggiando la livella con l’unico lato liscio su una superficie la bolla d’aria, secondo un principio fisico, si posiziona nel punto zenitale, ovvero quello più lontano dal piano terrestre. La superficie è esattamente orizzontale (o verticale) quando la bolla viene a trovarsi all’interno dell’area centrale della fiala delimitata da due tacche, in caso contrario occorre effettuare le correzioni necessarie al raggiungimento di questa condizione. Il rilievo è valido nella sola direzione della lunghezza, per cui dovendo verificare la planarità di un’intera superficie occorre appoggiare la livella anche in posizione perpendicolare alla precedente, per ottenere la precisione in entrambi i sensi. Tipico è il caso dei massetti cementizi, oppure quando si deve posizionare un montante o erigere un muro la cui verticalità va verificata su due facce che formino un angolo di 90°.