A volte servono strati isolanti piuttosto consistenti per rientrare nei parametri richiesti, ma non sempre è possibile conciliare le prestazioni con gli ingombri; per “starci dentro” bisogna ragionare sul tipo di materiale
Con la maggior parte dei materiali isolanti, il raggiungimento di determinati requisiti si può attuare aumentandone lo spessore, ferme restando le altre caratteristiche. In molti casi è però altrettanto prioritario contenere lo spessore, senza contare che, nel complesso, questo si traduce in una migliore economia di cantiere e una più facile gestione degli accessori (tasselli più corti, spalline meno profonde, rinforzi ridotti ecc).
Le schiume polyiso sono costituite da una particolare tipologia di poliuretano espanso rigido che permette prestazioni elevate con spessori inferiori dal 25% fino all’85% rispetto ai comuni materiali isolanti; i pannelli Class SK, per esempio, sono sandwich composti da un nucleo di schiuma polyiso espansa rivestito su entrambe le facce con velo di vetro saturato, con ottime compatibilità di adesione a rasanti, intonaci e collanti.
Questo tipo di pannello è particolarmente indicato per l’isolamento dall’esterno di superfici verticali, per la correzione dei ponti termici e per l’isolamento sottoportico.