Il biotrituratore è un apparecchio elettrico o a scoppio, il cui motore aziona particolari lame in grado di tagliare e sminuzzare rami, radici, foglie e altri detriti verdi o secchi del giardino. Gli scarti vegetali si inseriscono in una tramoggia che li convoglia verso l’elemento triturante, mentre da un’apertura sottostante esce il materiale tagliuzzato. Il prodotto è un “cippato” fine che occupa pochissimo spazio rispetto al materiale d’origine.
Caratteristiche
Sistemi di triturazione
Esistono diversi sistemi di triturazione. I tritarami più diffusi sono con:
- lama rotante
- vite rotante
- rullo portafresa
A lama rotante
È il sistema più adatto per scarti vegetali teneri. La lama è un disco con due coltelli molto affilati che ruotano sfiorando una battuta, lungo la quale scendono i residui da sminuzzare.
A vite rotante
Arbusti e alberelli producono con la potatura rami di media durezza. Il taglio elicoidale della vite rotante con vertici affilati, ha ragione di rami fino a 33 mm di diametro ed è silenziosa.
A rullo portafresa
Ha un’alta coppia di taglio. La capacità di triturazione è elevata e si possono facilmente sminuzzare rami fino a 40 mm di diametro pur con una rumorosità assai contenuta.
Altri accessori
Accessorio di pressione
Uno spingirami rigido con impugnatura consente di forzare il materiale all’interno dell’imboccatura, mentre il rullo portafresa trascina il materiale da triturare.
Il cassetto di raccolta
Alcuni biotrituratori sono forniti di un capace cestello di raccolta del materiale triturato, posto nella parte inferiore. Altri hanno una bocca d’uscita collegabile a un sacco.
Biotrituratore elettrico
I biotrituratori elettrici sono molto leggeri e maneggevoli, per cui sono più indicati per un uso amatoriale e domestico. Il motore è molto silenzioso, ciò consente di accendere il trituratore in qualunque momento senza arrecare disturbo a vicini di casa o familiari.
Il modello elettrico è facilmente trasportabile e di norma è dotato di due ruote. È meno potente del modello a scoppio, ma inquina meno ed è meno impattante sull’ambiente.
Biotrituratore a scoppio
Il modello a scoppio è più potente e più grande di quello elettrico e si tratta a tutti gli effetti di un biotrituratore professionale. È indicato per l’utilizzo in giardini di grandi dimensioni.
Rispetto ai modelli elettrici i biotrituratori a scoppio hanno un costo più elevato.
Cippato
Il trituratore da giardino sminuzza i residui vegetali. Nel trattamento di rami di buon diametro si ottiene un cippato della grandezza media di una nocciola che può essere utilizzato anche come combustibile. Il prodotto occupa pochissimo spazio rispetto al materiale d’origine.
Impiegando un biotrituratore di buona qualità si riesce a ottenere un materiale utilizzabile anche da scarti legno di grossa dimensione. In base al tipo di residuo possiamo scegliere biotrituratori con diverse tipologie di triturazione.
Il prodotto ottenuto può essere più facilmente smaltito, data la grande riduzione di volume, oppure può essere convertito in ottimo fertilizzante naturale inserendolo in una compostiera.
Materiale per compostiera
Il materiale triturato, invece di essere smaltito, può essere versato in una compostiera che lo trasforma in humus fertilizzante in alcune settimane (o giorni, in funzione della temperatura). La compostiera è un contenitore abbastanza voluminoso con aperture laterali in grado di accogliere vari tipi di scarti vegetali.
Aggiungendo a questo materiale un particolare attivatore biologico e acqua, si innesca all’interno della massa vegetale una rapida fermentazione che la trasforma in “compost”, utilizzabile nel giardino e nell’orto come un vero e proprio concime naturale.
Biotrituratore prezzi
Il prezzo dei biotrituratori varia a seconda della tipologia, delle caratteristiche, della potenza e del marchio. Come già precisato nei paragrafi precedenti i trituratori rami elettrici hanno un costo inferiore rispetto a quelli a scoppio.
Indicativamente i primi partono da un prezzo base di 100 euro sino ad arrivare a più di 900 euro. I modelli a scoppio partono da 500 euro a salire (possono arrivare a costare anche più di 3.000 euro).