Con una riserva d’aria di 100 litri e 2 HP di potenza con l’elettrocompressore B28008/2M/100 Tech si può affrontare in tranquillità qualsiasi lavoro, non solo nel campo del bricolage, ma anche a livello professionale
I compressori a cinghia sono macchine destinate a una lunghissima durata, apprezzati da chi prevede di farne un utilizzo intensivo grazie alla possibilità di utilizzare numerosi utensili: con l’aria compressa si possono alimentare avvitatori a bussole, seghetti, chiodatrici, levigatrici di vario tipo e molto altro ancora. L’elettrocompressore B28008/2M/100 Tech di Nuair è un modello bicilindrico monostadio, ossia entrambi i pistoni hanno pari diametro e indirizzano la produzione d’aria al serbatoio, con vibrazioni minime, rumorosità ridotta e basse temperature d’esercizio, quindi con un’ottima resa.
Infatti, quando l’aria per effetto della compressione viene riscaldata, tende a dilatarsi e a offrire maggior resistenza alla compressione stessa, oppure a occupare uno spazio maggiore all’interno del serbatoio.
A parità di dimensioni del serbatoio, le macchine monostadio permettono una riserva d’aria superiore. In questa versione il carter dell’olio è sovradimensionato per una migliore lubrificazione e il numero di alettature dei volani garantisce un miglior raffreddamento del gruppo pompante. Nuair
Prima di partire
La tensione della cinghia va periodicamente verificata: il suo slittamento può causare una diminuzione del rendimento, aumentare la frequenza degli avviamenti e mantenere la pressione su livelli bassi. Nel tratto tra le due pulegge, premendo sulla cinghia verso l’interno, questa deve avere una flessione di circa 1 cm per essere tesa correttamente.
La griglia della calotta va mantenuta pulita, evitando fomazioni di sporco tra le alette. Nelle versioni trifase, al primo avviamento, occorre verificare che il senso di rotazione corrisponda a quello riportato sulla calotta, in quanto il montaggio della spina elettrica va fatto dopo l’acquisto (da personale specializzato).
Cinghia e pulegge sono inscatolate in una protezione di plastica che impedisce qualsiasi contatto con gli organi in movimento. Per le operazioni di pulizia periodica e per controllare la tensione dalla cinghia occorre rimuoverla svitando alcune viti, dopo aver scollegato la spina dalla presa di corrente.
Sbloccando il pomello e facendolo ruotare a destra o a sinistra è possibile regolare la pressione dell’aria in uscita per adattarla all’utilizzo dei diversi utensili. Il valore viene segnalato dal movimento della lancetta del manometro di destra.
Controlli e manutenzione dell’elettrocompressore
Prima della messa in servizio è bene controllare il serraggio delle viti della testa motrice e verificare che non ve ne siano di allentate. Lo si può fare con una comune chiave a brugola a scopo di verifica, ma se si riscontrano anomalie il corretto serraggio va effettuato con una chiave dinamometrica, consultando la tabella riportata sul manuale d’uso per impostare la coppia.
Il filtro dell’aria sporco è una delle possibili cause di surriscaldamento o di calo del rendimento, con conseguente incremento dell’usura: la sua rimozione per la pulizia o la sostituzione va effettuata a intervalli commisurati all’ambiente in cui si opera, comunque almeno ogni 100 ore di lavoro. Per ispezionarlo basta rimuovere le due viti della calotta situata a lato della testa motrice.
Il selettore di accensione avvia il motore del compressore che rimane in funzione fino al raggiungimento della massima pressione d’esercizio (inpostata dal costruttore), quindi si ferma automaticamente e scarica l’aria in eccesso presente nella testa e nel tubo di mandata attraverso una valvola. Utilizzando aria l’elettrocompressore riparte automaticamente quando viene raggiunto il valore di taratura inferiore, circa 2 bar più basso della pressione massima.
Teoricamente dopo ogni utilizzo di almeno un’ora si dovrebbe aprire il rubinetto posto sotto il serbatoio per scaricare l’eventuale condensa prodotta dalla compressione dell’aria. Questa operazione va fatta comunque con una certa frequenza, in quanto la condensa può essere richiamata in circolo e causare problemi, soprattutto nell’utilizzo per verniciatura.
Oltre a controllare il livello dell’olio per verificare che non vi siano cali, questo va sostituito dopo le prime 100 ore di lavoro e, successivamente, ogni 300 ore.
Gli accessori
L’innesto rapido sotto regolazione di pressione è accanto agli strumenti; un altro, a uscita d’aria diretta, è posto sul corpo frontale del serbatoio.
Anche l’innesto dell’utensile sul tubo è di tipo rapido.
L’aria compressa serve per utilizzare moltissimi accessori: tra i più utili l’avvitatore pneumatico, la pistola per lavaggio con serbatoio e l’aerografo, utilizzabile al meglio con una macchina come questa che dispone di una notevole riserva d’aria.
Le ruote
Sul lato frontale questo elettrocompressore dispone di una coppia di ruote piroettanti che ne facilitano lo spostamento in ogni direzione: sono del tipo a perno filettato, da inserire in fori ricavati nei piedini anteriori.
Le grandi ruote posteriori, da avvitare lateralmente sui rispettivi piedini, garantiscono stabilità e agevolano il movimento anche su pavimentazioni sconnesse. Entrambe le coppie di ruote sono fornite smontate.